giovedì 25 febbraio 2010

Tutte le volte

Tutte le volte che dico basta

Basta non è


Tutte le volte che chiedo scusa

Scusa non è mai


Tutte le volte che gioco ansiosa

Vacilla la mia fantasia


Tutte le volte che l'anima scappa

Affronta ruvide tristezze


Tutte le volte che cresce la mia passione

Viene stretta dalle sole mie mani


Tutte le volte che guardo lontano

Gelido mi ritorna il passato


Tutte le volte che sento un'emozione

Mi offre amare delusioni


Tutte le volte che parlo

Mi accompagnano i tuoi lunghissimi silenzi


Tutte le volte che sogno

Sono sveglia nella mia struggente realtà


Tutte le volte che desidero

Ricomincia la mia sofferenza

C.F.& G.M.

lunedì 22 febbraio 2010

E CRESCENDO IMPARI.......

E crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose.
Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si
combatte il mondo per uscirne vittoriosi...
La felicità non e' quella che affanosamente si insegue credendo che
l'amore sia tutto o niente,...
non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che
esplodono fuori con tuoni spettacolari...,
la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere
mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma
preziose.... ...
e impari che il profumo del caffe' al mattino e' un piccolo rituale di
felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro
dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina,
la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o
del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi, di
piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti
possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il
profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a
leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.

E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole
scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane,
e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più
di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in
cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto
per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.

E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio
inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.

E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone
che ami...
E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un
foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche
nella malinconia.

E impari che nonostante le tue difese,
nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grande
Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

( Anonimo ) G.Marini

sabato 20 febbraio 2010

Sono irrequieto.

Sono irrequieto.
Sono assetato di cose lontane.
La mia anima esce anelando
di toccare l'orlo
dell'oscura lontananza.
O Grande Aldilà,
oh, l'acuto richiamo del tuo flauto!
Dimentico, sempre dimentico,
che non ho ali per volare.

Sono impaziente e insonne,
sono straniero in una terra straniera.
Il tuo alito mi giunge sussurrando
una impossibile speranza.
Il mio cuore comprende il tuo linguaggio
come fosse lo stesso ch'egli parla.
O Lontano-da-cercare,
oh, l'acuto richiamo del tuo flauto!
Dimentico, sempre dimentico,
che non conosco la strada,
che non ho il cavallo alato.

Non c'è nulla che desti il mio interesse,
sono un vagabondo nel mio cuore.
Nella nebbia assolata delle languide ore,
quale visione grandiosa
prende forma nell'azzurro dei cielo!
O Meta Lontanissima,
oh, l'acuto richiamo del tuo flauto!
Dimentico, sempre dimentico,
che tutti i cancelli sono chiusi
nella casa dove vivo solitario!

Rabindranath Tagore

giovedì 18 febbraio 2010

Là l'uomo ha tribolato

E’ duro camminare fra la gente

E fare finta di non esser morto,

E raccontare il gioco travolgente

Delle passioni che non si è vissuto.



Sondare dentro l’incubo notturno,

E riordinare il caos dei sentimenti,

Perché un barbaglio d’arte documenti

L’incendio disastroso della vita.

Aleksandr BLOK

mercoledì 10 febbraio 2010

LA GRANDE PAURA

La storia della mia persona
è la storia di una grande paura
di essere me stessa,
contrapposta alla paura di perdere me stessa,
contrapposta alla paura della paura.

Non poteva essere diversamente:
nell’apprensione si perde la memoria,
nella sottomissione tutto.
LA GRANDE PAURA
Non poteva
la mia infanzia,
saccheggiata dalla famiglia,
consentirmi una maturità stabile, concreta.
Né la mia vita isolata
consentirmi qualcosa di meno fragile
di questo dibattermi tra ansie e incertezze.

All’infanzia sono sopravvissuta,
all’età adulta sono sopravvissuta.
Quasi niente rispetto alla vita.
Sono sopravvissuta, però.
E adesso, tra le rovine del mio essere,
qualcosa, una ferma utopia, sta per fiorire.

Piera Oppezzo

domenica 7 febbraio 2010

La vita

La vita ti mette di fronte

a prove dure

I momenti di sconforto

passano a disperazione

Lacrime gli offuscono

gli occhi

ebbe l'impressione

di trovarsi da sola

nel suo grande deserto.

Smarrire coscientemente

colui a cui tanto teneva..

Si senti stupida

nell'aver desiderato..

di renderla così leggera

senza peso ne colore...

"pronta" ancora a sorridere

verso di Lui.

C.F.

mercoledì 3 febbraio 2010

GIBRAN

Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l'eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.